Ufficio Stampa e Supporto Legislativo
on. Antonio Peluso, cons. regionale e Presidente Commissione Consiliare Speciale per il Controllo Attività della Regione e Verifica Attuazione Indirizzi Politico-Programmatici

Consiglio Regionale della Campania

 

COMUNICATO STAMPA

 

Una risposta inqualificabile

 

Peluso: “Bassolino vuole nascondere il disastro dequalificando il lavoro della Commissione. E’ un atteggiamento scorretto e sostanzialmente inqualificabile, che ha poco di politico in senso stretto”.

 

NAPOLI – 31-ottobre-2006 - “Dietro un attacco che accusa il lavoro della Commissione con l’aggettivo inqualificabile – afferma il presidente Peluso - c’è il tentativo, da parte del Governatore, di nascondere un disastro sostanziale.
Questa la durissima risposta del Presidente della Commissione Controllo agli attacchi del Presidente della Giunta Regionale della Campania, Antonio Bassolino, che si è limitato, mostrando alla stampa il corposo lavoro sulle partecipate che la II Commissione Speciale ha realizzato, ad affermare sostanzialmente che il documento è inqualificabile.
Ci spieghi il Presidente Bassolino cosa ravvisa di inqualificabile in una raccolta di documenti che fanno un po’ di luce sull’universo delle società partecipate?
Forse di inqualificabile io credo di sapere cosa ha ravvisato il Governatore. Non il lavoro in sé, ma lo scandalo di quanto il lavoro denuncia, nel riportare e semplicemente pubblicare i nudi dati di una gestione che io definirei eufemisticamente allegra.
Allora forse sarei d’accordo a definire inqualificabile un lavoro che mostra, per la prima volta che queste società a partecipazione regionale, nate per la necessità di raggiungere la copertura dei costi nello svolgimento delle attività ad esse assegnate, hanno totalizzato in soli due anni perdite che superano i 23 milioni di euro, quasi cinquanta miliardi di vecchie lire. Ed il dato è tranquillamente rilevabile sommando le perdite di tutte le società, delle quali abbiamo riportato i dati salienti nel corpo della pubblicazione.
E non finisce qui. Più dell’80% di queste società sono in rosso. E la cosa è ancora più paradossale se si considera che questo strumento è nato soprattutto perché si raggiungesse un pareggio tra costi e guadagni e che la Regione facesse economia.
Se c’è, allora, qualcosa di inqualificabile, di vergognoso ed orripilante, credo siano i dati stessi a gridarlo con forza. E certamente non è il lavoro che li ha resi intelligibili.
Su 37 società nelle quali la Regione Campania detiene una partecipazione – continua il Presidente Peluso - 33 risultano costituite nell’arco temporale che va dall’anno 2001 all’anno 2006. Si tratta, per chi non avesse ancora attribuito al dato alcuna relazione causa-effetto, del frangente temporale nel quale ha operato ed opera l’Amministrazione “Bassolino”, frangente che ha registrato una notevole proliferazione delle partecipazioni della Regione Campania in società di capitali, con una media di circa 6 partecipazioni all’anno negli ultimi cinque anni. E pensare che la Regione Lombardia ne ha solo 8.
La cosa, al contrario, è di una semplicità disarmante: la Commissione speciale controllo atti, con tutti i suoi limiti e la scarsità di strumenti e risorse a disposizione, quale naturale articolazione del Consiglio regionale stesso, ha semplicemente avviato un lavoro di ricognizione e di analisi del problema società partecipate, problema che, peraltro, gli stessi esponenti della maggioranza hanno sollevato, Margherita in primis. Abbiamo svolto un servizio e messo, per la prima volta, a disposizione dei dati. Lavoro che a me risulta insito nel DNA di questa Commissione.
E si tratta solo di un lavoro che al momento è in progress, sintesi di un approfondimento che, durato solo alcuni mesi, ha cercato di realizzare un primo tentativo organico di inquadramento del controverso e complesso universo delle società a partecipazione regionale, delle quali sembra che addirittura nessuno avesse la contezza precisa”.


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