Quando la morte viaggia sui
binari
“Decine di lavoratori
FS sono morti di cancro a causa dell’amianto” recita
un volantino di protesta
Napoli - Nelle ultime settimane
si inasprisce la polemica sulla presenza dell’amianto nei
vagoni FF.SS. Negli ultimi giorni, la Stazione Centrale di Napoli
è stata sepolta da volantini di protesta, a cura di un neonato
“Coordinamento Lavoratori FS contro l’amianto”
e la qerelle incalza. “L’amianto uccide - recita il
volantino fotocopia di un testo battuto a macchina. Decine di lavoratori
FS e non sono morti di cancro alle vie respiratorie, centinaia sono
quelli che portano sul corpo devastato i segni dell’esposizione
alla micidiale fibra. Basta l’inalazione anche di una sola
fibra, così certifica la scienza medica, perché si
determinano, anche dopo 20 anni, patologie gravissime che vanno
dall’asbestosi ad una forma incurabile di cancro ai polmoni,
il terribile mesotelioma pleurico. La società FS S.p.A. ha
ancora nel suo parco rotabili, nonostante la legge 257/92 bandisca
ogni uso o manipolazione dell’asbesto, migliaia di veicoli
(locomotori, carri, vetture) imbottiti di amianto e tanti di essi
sono ancora regolarmente in circolazione con rischio gravissimo
per i lavoratori ma anche per i milioni di utenti che ogni giorno
viaggiano in treno. Chiediamo con la nostra battaglia il ritiro
dalla circolazione di tutti i rotabili inquinanti e cancerogeni
e la loro sostituzione con veicoli nuovi e sicuri, accertamenti
medico - scientifici mirati e riconoscimento previdenziale per i
lavoratori esposti a rischio amianto, bonifica delle aree inquinate.
Governo, Parlamento, Autorità sanitarie e la Magistratura
devono intervenire immediatamente per far cessare la grave situazione
di inquinamento ambientale in atto e l’irresponsabile e criminoso
atteggiamento delle FS S.p.A.”
“Il caso montando oltre misura - afferma Carlo Gloria, Responsabile
Stampa e Pubbliche Relazioni dell’Ufficio Relazioni Esterne
della FF.SS di Roma - e si è giunti ad una esasperazione.
I lavoratori delle Ferrovie sanno bene che i vagoni incriminati
a Napoli sono stoccati e imballati in modo da non poter nuocere
a nessuno, in attesa dello smantellamento”. La questione amianto,
intanto, risale al lontano 1950. Il coibente ufficiale era l’amianto
e tutto ciò che c’era da isolare dal calore e dall’elettricità
è stato rivestito di amianto. Tetti di case, tute dei pompieri,
addirittura le pasticche dei freni dell’auto. Con l’intensificarsi
delle ricerche scientifiche, sullo scorcio degli anni ‘80
si arrivò alla conclusione che l’amianto era il maggior
responsabile di cancro delle vie respiratorie. La scoperta, sancita
e concretizzatasi nella legge 257 del 1992, proibiva l’uso
della fibra incriminata. “Noi delle FF.SS - afferma il dott.
Goria - abbiamo anticipato i tempi. Già dagli anni ‘70
abbiamo iniziato la bonifica dei vagoni all’amianto, bonifica
tuttora in corso. Pochi i vagoni, che per le lentaggini burocratiche,
sono ancora da smantellare. Resta però il fatto che sono
inoffensivi in quanto stoccati e inaccessibili”.
Certo, inaccessibili. A meno che un incendio (doloso?), come quello
che si è verificato qualche tempo fa alla Stazione centrale
di Napoli, non sparga la morte sotto forma di cenere, o che il barbone
di turno non abbia la necessità di ripararsi dalla pioggia
e intrufolarsi in quei vagoni...
Dal 'Sud' del 11-05-1996
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