Si intensificano le polemiche sul traffico cittadino, a pochi giorni dall’inaugurazione dell’Ikea

Traffikea

Ad Afragola il traffico impazzisce a pochi giorni dall'apertura dell'Ikea. "Bisogna correre immediatamente ai ripari" afferma il consigliere comunale Ferdinando Russo candidato alle provinciali. "Spenderemo 12 milioni di Euro per aprire nuove strade" afferma l'assessore ai trasporti della Regione Campania.

Traffikea. Sicuramente un neologismo. Con la kappa. Come se dicessi strizzechea, per dire che pioviggina o paparèa, per intendere il trastullarsi in casa facendo le cose con calma. Con la “e” stretta. E’ il nuovo termine dialettale afragolese per indicare il traffico, che in questi ultimi giorni sembra esploso in tutta la sua drammatica recrudescenza. Le cause?
Era sabato mattina. Ero stanco e un po’ sfibrato perché il giorno prima ebbi la malsana idea di recarmi al lavoro. Detto in questi termini non ci sarebbe niente di strano se non mi fosse accaduto che per imboccare l’autostrada, impiegassi circa un ora e che nel tornare restai di nuovo fregato, imbottigliato nel traffico della “Cantariello” (la strada sulla quale sorge l’Ikea, per intenderci), dove per percorrere trecento metri impiegai circa un ora e venti, il tempo che di solito impiego per raggiungere a velocità moderata Massalubrense, la città più distante della provincia di Napoli. Preso dal panico e dalla disperazione, alla rotonda del Carrefour, tornai indietro. “Forse – ipotizzavo – se percorressi la circumvallazione esterna e imboccassi via Padula, potrei tornarmene per Casoria ed arrivare ad Afragola passando per la stazione. Risultato? Un’altra ora nel traffico. Totale: una giornata fuori da casa della quale quasi quattro ore fermo in macchina.
“Sarà stata l’ora – pensavo, cercando di sdrammatizzare - tutti tornano dal lavoro e non è il caso di farsi saltare il sistema nervoso”.
Sabato mattina, dopo l’esperienza drammatica vissuta il giorno prima passeggiavo per il corso di Afragola e un traffico caotico risvegliava la mia attenzione. Non è possibile – pensavo – sarà mica a causa dell’… “Ciao Tommà – mi salutava mentre ero immerso nei miei pensieri, mio cugino Ciro che gestisce una ferramenta in piazza – non hai idea!” “Ciao Ciro – risposi – di che parli?” “Sto qui, fuori il mio negozio a fare da vigile urbano. Da stamattina ho dato una decina di indicazioni per raggiungere l’Ikea. Stavo pensando seriamente di fotocopiare delle cartine – mi diceva scherzando - con le indicazioni, per distribuirle ai clienti che si recano all’Ikea”.
Tornando in redazione dopo la passeggiata ne parlavo con Orlando, il condirettore del giornale. “Tommà non ti fissare – mi diceva – adesso ogni macchina che vedi per Afragola, viene a finire che ne attribuisci la responsabilità all’Ikea”
“Quali i benefici – argomentavo – che ha portato a me cittadino afragolese questo nuovo insediamento commerciale? Duecento posti di lavoro di cui la maggior parte part time e interinali? Quale e quanta ricchezza è stata portata sul nostro territorio? Considera che neanche le 700 bottiglie di vodka offerte nella colazione inaugurale – dicevo un po’ arrabbiato - sono state comprate ad Afragola; le hanno fatte arrivare direttamente dalla Svezia.. o dalla Norvegia. Insomma da quel paese nordico nel quale invece del latte bevono vodka a colazione. E, per un megastore che è il più grande dell’Europa Meridionale, per il bene prezioso del territorio concesso, per questo manicomio di traffico che ormai ci costringerà a non poter uscire, carcerati ad Afragola, la mia città cosa ha preteso in cambio? Duecento posti temporanei e insicuri gestiti non so come o da chi?”
“Tommà, non sono d’accordo – ribadiva Orlando. Tu spesso assolutizzi e ti ergi a paladino di battaglie che non valgono la pena essere combattute”.
“I fatti mi stanno dando ragione - mi diceva l’altro giorno Ferdinando Russo, consigliere comunale di Afragola e candidato per le liste dello Sdi alla Provincia – perché la mancata pianificazione ha prodotto un traffico impazzito. Ora bisogna immediatamente correre ai ripari”.
“Faremo venti strade, sbocchi autostradali e diversi altri svincoli viari – ha affermato l’assessore ai trasporti della Regione Campania, per un piano di investimenti di dodici milioni di Euro”.
E nel frattempo, di domenica sera, mentre la discussione continuava, uscimmo a prendere un po’ d’aria. Passeggiavamo io, Orlando e Giovanni per le strade di Afragola e si parlava del giornale, tra macchine impazzite che suonavano ed un traffico infernale che in apparenza non era spiegabile.
“Non mi dirai che di domenica – argomentava Orlando con un ghigno per prendermi in giro – che di domenica, a quest’ora il traffico è prodotto dall’Ikea?” Non finì nemmeno di parlare che da un finestrino di una macchina una voce: “Scusi per Napoli?”. “Se svolta a destra può imboccare la tangenziale e …” “No per carità. Lì è tutto fermo. Non si cammina”. Allora svoltando a sinistra può arrivarci passando per Casoria”. “Grazie”. E nel procedere, dal finestrino posteriore un bambino sventolava un palloncino con su scritto Ikea”. “Orlaaaa… ha aperto pure di domenica”.
Lunedì sono rimasto a casa. Un po’ per finire l’impaginazione del giornale, un po’ perché avevo tante altre cose da fare, un po’ perché non avevo la forza di affrontare un’altra battaglia col traffico”. Nel pomeriggio un amico di Portici mi chiama per invitarmi ad una cena. “Gherardo, scusami – cercando di giustificarmi - ma stasera sono costretto a restare a casa”. “Perché? Devi sbrigare altre faccende?”. “No Gherà… perché da queste parti… traffikea”. “Che significa?” mi diceva telefonicamente Gherardo. “Niente Gherà, sarebbe troppo lungo da spiegare. E’ la ricchezza che nel frattempo lo sviluppo commerciale ha donato alla nostra città”.

Dal 'Asse Mediano' del 10-06-2004

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