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Liceo Brunelleschi: è polemica
Di pochi giorni fa la protesta del Preside al nostro giornale che publichiamo integralmente, con la risposta del Direttore

AFRAGOLA – Il fatto. Nell’ultimo numero di Cogito, a firma di Alessandro Salzano, veniva pubblicato un articolo che ‘raccontava’ le pesanti rivelazioni di un sito web (www.backbrunelleschi.too.it) creato da anonimi studenti del liceo, che a tutt’oggi conta diverse centinaia di contatti.
L’articolo, redatto in seguito a pressanti richieste ‘di aiuto’ via e-mail, sintetizzava diverse accuse, molto gravi, rivolte ai docenti e al Preside del liceo Scientifico ‘Brunelleschi’ di Afragola.
Nel liceo, a detta dei web masters, si farebbe uso regolare della raccomandazione, ci sarebbero laboratori non funzionanti, docenti che abbandonano le classi, quando presenti, fumano regolarmente, palestre disagiate e tutte una caterva di altre accuse rivolte un po’ contro tutto e tutti.
Sembra che di questo sito, la dirigenza non né fosse al corrente, tanto che sono state presentat, come si evince dalla lettera al Direttore del preside sopra pubblicata, denunce ai Carabinieri e alla Guardia Di Finanza, subito in seguito all’articolo pubblicato dal nostro giornale.

Egregio Direttore,
nel rispetto della legge sulla stampa, Le chiedo di pubblicare anche la mia personale versione dei fatti, condivisa e fatta propria dal Consiglio d’Istituto circa un articolo sul liceo Brunelleschi apparso nel n° 143 del 17/03/02 del Suo giornale. Tale articolo ha lasciato i sottoscritti e l’intera comunità scolastica amareggiati e delusi.
Infatti si dà credito ad una e-mail relativa ad un sito pirata non ufficiale ed anonimo, che offre all’opinione pubblica non verità e certezze, ma insinuazioni riguardanti fatti e circostanze del tutto falsi, calunniosi e privi di ogni fondamento. Peraltro in merito sono già state inviate ai Carabinieri e alla gurdia di finanza due esposti denuncia.
Il Brunelleschi, con grande fatica, sta uscendo da una sub-cultura di illegalità e di mancato rispetto delle regole, grazie allo sforzo quotidiano di noi tutti: Dirigente, docenti, genitori, studenti e personale Ata.
Il giornalismo vero è quello che si documenta e propone fatti verificabili, non calunnie e menzogne. Finora Cogito non si è mai occupato dovutamente della nostra istituzione scolastica; e di occasioni ne avrebbe avute molte: infatti il Brunelleschi, con 1500 alunni distribuiti nelle due sedi di Afragola e di Caivano, gode presso i genotori e presso l’opinione pubblica di una buona fama e di una positiva reputazione meritata, specie negli ultimi anni, grazie all’impegno congiunto di tutta la comunità scolastica.
Le regole interne (puntualità, frequenza degli alunni, controllo delle assenze, ecc) sono rispettate e la progettualità occupa spazi sempre più ampi.
Il nostro giardino didattico è visitato da molte scuole del territorio, le attività sportive e teatrali pomeridiane coinvolgonob quotidianamente centinaia di alunni, i progetti europei, che stiamo svolgendo con istituzioni ed agenzie di alto livello, stanno qualificando sia l’indirizzo scientifico che quello linguistico e quello informatico del nostro liceo.
Piuttosto che valorizzare e presentare all’opinione pubblica la vera immagine del Brunelleschi, il Suo giornale ha preferito dare credito e risonanza al fango di anonimi denigratori; ciò è una scelta di cui Lei dovrà assumersi la responsabilità di fronte ai lettori.
Noi continueremo a lavorare per trasmettere ai giovani i valori della legalità, del diritto e del civile confronto; se nel nostro cammino possiamo incontrare altre agenzie educative e culturali e, naturalmente anche la stampa, disposte a condividere il nostro percorso, tanto meglio.

Afragola, 20/03/02

Il DirigenteScolastico
Prof. Silvano Striato

Il presidente del Consiglio di Circolo
geom. Giacomo Credendino

 

La risposta del Direttore di Cogito alla lettera di protesto del preside Sindaco

Egregio preside Sindaco.
È da appena un minuto che ho letto la email e il fax arrivati in redazione e mi premerebbe, prima di dire altre cose, chiarire immediatamente un concetto: il vero giornalismo, oltre a documentare e a trattare con oculatezza scientifica i fatti, gli stessi fatti li racconta.
Facciamo un esempio. Se domani mattina venisse in redazione il sindaco di Afragola a raccontarmi di aver visto un ufo atterrare sul palazzo comunale, io da giornalista come dovrei comportarmi? Dovrei ignorare la cosa perché è razionalmente improbabile e ragionevolmente infondata? O dovrei pubblicare il fatto, il nudo fatto che da solo, senza aggiungere altro, fa notizia? Il bravo giornalista, al di là della fondatezza o meno del fatto in sé, darebbe la notizia. Ma quale sarebbe la notizia? L’atterraggio fantomatico ufo o l’evento che ho vissuto e cioè il racconto del sindaco?
Personalmente potrei considerare la versione dei fatti cosi come il sindaco me l’ha raccontata frutto di allucinazione. Ma non c’è bisogno che mi esprima in tal senso. Né, se non voglio scadere in quello che fanno diversi giornali nazionali e locali, c’è bisogno di dare la “mia” versione dei fatti. È il lettore stesso, in quanto lettore, soggetto ermeneutica e orizzonte semantico. Al riguardo, per completezza. La potrei consigliare un buon testo, che affronta spientemente il problema: Sei passeggiate nei boschi narrativi, di Umberto Eco.
E allora, tornando a quanto dicevamo prima. “Il sindaco di Afragola vede gli ufo”; potrebbe essere un possibile titolo scoop, da sbattere addirittura in prima pagina. Facciamo attenzione, il titolo non dice: “Sono atterrati gli ufo sul palazzo municipale di Afragola”. In questo caso e solo in questo caso, io non sarei un buon giornalista, perché darci spazio e credibilità ad una notizia tutta da dimostrare. Col dire invece “Il sindaco afferma di vedere gli ufo”, io non farei altro che il mio dovere di giornalista, in quanto riporterei un fatto realmente accaduto che per altro fa notizia in quanto il lettore, di cui ho profonda stima e rispetto, ha tutto lo spazio per trattare le dovute conclusioni. “Forse il sindaco sta impazzendo”, potrebbe pensare lo stesso lettore.
Se poi il sindaco di Afragola, nell’eventuale intervista relativa agli incontri ravvicinati, mi dicesse dall’astronave è sceso un omino con due palle in testa e un naso di un metro e che questo omino gli avesse confidato di aver visto il preside Striato viaggiare su un’astronave invisibile e dall’alto gettare frutta e ortaggi in testa agli ignari passanti, io cosa dovrei fare? Dovrei occultare la notizia perché ho stima del preside Striato al quale, peraltro, mi fregio dell’onore di essere suo amico? Oppure dovrei, per diritto – anzi – per dovere di cronaca, riportare le affermazioni del sindaco?
E anche se pubblicassi le affermazioni del sindaco, verrebbe per questo motivo depauperata l’immagine del preside Striato?
E allora, caro preside, le cose, se stanno cosi, cambiano. Ha prodotto in me molto dispiacere la lettera da lei inviata al nostro giornale, soprattutto quando Lei afferma che “Il giornalismo vero è quello che si documenta e propone fatti verificabili, non calunnie e menzogne”. Penso che a questo punto chiariti, il giornalista Salzano, ha riportato un fatto, ha spiegato quello che sta accadendo e il fatto c’è e c’è tutto: un sito internet che la dice di tutti i colori sul liceo, sul preside e sui docenti.
È chiaro che io lo conosco, conosco la sua statura umana, professionale e pedagogica dei docenti del liceo, so quanto lei sta facendo per il liceo e i risultati eccellenti che ha raggiunto in merito e – adesso sto esprimendo una personale considerazione sui fatti – personalmente reputo il contenuto di questo sito una menzogna, forse una ragazzata che denigra e infanga il buon nome di una scuola che stimo oltremodo e che peraltro ho frequentato. Eppure in questo caso, non sto facendo il bravo giornalista. Questo potrebbe essere, magari, un articolo di opinione, un fondo o un editoriale, perché sto entrando nel merito e sto presentando la notizia al lettore già “orientata”.
Torniamo allora al fatto, che è innegabile, obbiettivo, grosso, che fa notizia: il sito è ancora su internet e riceve centinaia di visite al giorno. Il buon giornalismo non avrebbe portato e non può tacere in merito, solo perché io, come suo personale estimatore, considero tutto un falso.
Forse in relazione al fatto che non ci siamo occupati del liceo e solo adesso, in senso negativo, ce ne occupiamo, ha ragione.
Non dimentichiamo, però, che c’è stata una richiesta esplicita. Ci sono arrivate diverse e-mail e fax perché visitassimo il sito e ne parlassimo. Di contro, di tutte le iniziative, gli incontri, le manifestazioni, i dibattiti e le tavole rotonde che in questi giorni si stanno organizzando al liceo, non ne abbiamo ricevuto notizia; formale o informale. Neanche una telefonata. Siamo giornalisti, è vero, le cose le sappiamo, abbiamo molti informatori, ma non abbiamo la sfera di cristallo della zingara.
E allora forse non tutti i mali… Le offriamo la possibilità di rimediare. Questo è il momento. Dedicheremo al liceo, sul prossimo numero, ancora un’altra pagina, questa volta ospitando un suo intervento, o un intervento del collegio o degli stessi ragazzi.
Fate voi. Aspettiamo che si parli del Liceo in senso oculato e scientifico! Come vede, le stiamo offrendo uno spazio immenso lo avremmo fatto anche se ce lo avesse chiesto per vie non formali. Sarebbe bastata una telefonata…
Gentile Preside: io la vera immagine del Brunelleschi la conosco. Forse, però, non tutti i lettori, come me, la conoscono.
Ci aiuti a conoscerla.

Con osservanza

Tommaso Travaglino

 

Dal 'Cogito' del 7-04-2002

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